I RISCHI

Preparazione per iniezione insulinica 

Mettiamo in evidenza alcuni aspetti che fanno talora prediligere ancora l'insulina naturale rispetto a quella sintetica.
E' fuori discussione che la tecnologia che permette di intervenire sul DNA rappresenta in ambito farmaceutico un grosso potenziale per la produzione di antidiabetici orali e di insulina, ma altrettanto indiscutibile è il fatto che una minoranza non trascurabile dellle persone affette da diabete (circa il 20% secondo studi Inglesi) è esposta a notevoli effetti collaterali da quando  è passata dall'insulina animale a quella sintetica, o da quando ha iniziato il trattamento del diabete con l'introduzione di insulina sintetica.
Questi effetti vanno da situazioni improvvise di grave ipoglicemia non più immediatamente riconoscibili in quanto non precedute da quelli che erano gli abituali sintomi di avvertimento, fino a conseguenze anche più gravi (perdita di conoscenza con necessità di ricovero) e talora alla morte in seguito a gravi ipoglicemie notturne.
Nonostante le numerose segnalazioni pervenute dagli stessi diabetici e le reazioni di specialisti diabetologi è avvenuto che non si sia mai realizzato, fino ad oggi, uno studio scientifico condotto per un periodo sufficientemente ampio per raffrontare le insuline sintetiche con quelle naturali di origine animale (ad esempio sulla correlazione tra l'assunzione di queste insuline ed i casi di ipoglicemie gravi).
La crescita avvertita nel numero delle ipoglicemie gravi e in quello dei casi di instabilità nell'andamento glicemico viene attribuita semplicemente ai pazienti, accusati di insufficiente disponibilità all'autocontrollo. Il ritorno al trattamento con insulina animale viene quindi considerata del tutto insensata e pertanto scartata dalla maggioranza dei medici.
Invece di ricercare le cause degli effetti collaterali dell'insulina sintetica, si preferisce organizzare corsi ad orientamento psicologico dove i pazienti vengono allenati ad un affinamento del grado di percezione delle imminenti ipoglicemie.

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